La depressione è un disturbo dell’umore.
Essa può manifestarsi con alterazioni del tono dell’umore lievi, occasionali e di breve durata, che non influiscono sul funzionamento della persona; in altri casi, invece, la tristezza, lo sconforto la perdita dell’energia durano nel tempo, possono essere intensi e gravi, e alterano profondamente la qualità di vita di chi ne soffre.
Esistono numerosi tipi di disturbi depressivi, l’elenco sotto ne ricorda solo alcuni:
Non esiste una singola causa che scateni la depressione, questo disturbo può insorgere per una varietà di ragioni e ha numerosi fattori scatenanti.
Per molte persone la causa può essere un evento doloroso o stressante: un lutto, il divorzio, la perdita del lavoro o preoccupazioni economiche, spesso si combinano una o più cause.
Per esempio se si è deboli e si ha l’umore alterato per una malattia e si verifica un episodio traumatico si può più facilmente andare incontro a depressione.
Le persone malate a volte dicono di essere entrate in “una spirale discendente”.
Questo può accadere se quando si è già tristi per qualcosa, si smette di uscire e di incontrare gli amici.
Ciò peggiora il tono dell’umore e può scatenare la depressione.
L’avanzare dell’età, soprattutto se si vive in condizioni economiche disagiate può favorire la depressione.
Se si ritiene di essere depressi occorre “chiedere aiuto immediatamente al medico”, solo lui potrà confermare la diagnosi e prescrivere il trattamento adeguato.
Quando sospettare che si soffre di depressione? Le persone depresse:
E inoltre possono:
La depressione è più frequente in persone che hanno i seguenti fattori di rischio:
Non ci sono dati certi su quali siano gli interventi medici più efficaci per prevenire la depressione.
Uno studio recente, però, ha dimostrato che fare esercizio fisico regolare nel tempo libero aiuta a ridurre l’incidenza della depressione.
Anche livelli di esercizio fisico moderati o lievi sembrano avere un effetto benefico nel prevenire la depressione.
Anche i bambini e gli adolescenti possono soffrire di Disturbi dell’umore e di Disturbo di ansia.
Gli studiosi ritengono che la frequenza di questi disturbi nell’infanzia sia più elevata di quanto si pensa.
Infatti, visto che i bambini spesso non sono in grado di esprimere completamente le loro sensazioni, fare una diagnosi precisa è molto difficile.
Gli adolescenti che soffrono di Disturbi dell’umore sono a rischio di Disturbo di ansia, comportamenti devianti (guida spericolata, azioni contro le regole) e abuso di sostanze (alcol e droga).
Se il comportamento di un bambino o di un adolescente differisce molto da quello suo abituale, è alterato in modo persistente e il suo umore interferisce con la vita quotidiana, con il rapporto con i genitori e con gli amici, disturba le attività scolastiche e quelle del tempo libero, è meglio parlarne con il medico.
Nei paesi industrializzati la depressione interessa circa il 5% della popolazione e quasi il 60% dei casi sono nuovi casi.
Questo rende molto importante sia il trattamento del disturbo sia la sua prevenzione.
La depressione è più frequente nelle donne (5.1%) rispetto agli uomini (3.6%) e la fascia di età più a rischio è quella compresa fra i 25 ed i 40 anni.
La prevalenza nella popolazione generale dei disturbi bipolari è stimata attorno all’ 1% e interessa in egual misura maschi e femmine.
Gran parte dei disturbi bipolari esordiscono con un episodio depressivo e solo successivamente manifestano la polarità maniacale.
È molto importante prevenire le forme maggiori dei disturbi dell’umore per ridurre il peso di queste malattie sulla singola persona e sulla società.
Con la definizione di disturbi dell’umore i medici indicano una categoria di disturbi mentali che includono la depressione e i disturbi bipolari.
I disturbi dell’umore sono un problema importante di salute pubblica e sono abbastanza frequenti.
Meno di un terzo delle persone che soffrono di disturbi dell’umore sarebbe in cura per il problema, nonostante queste condizioni, possano causare in chi ne soffre molta sofferenza, possano alterare i rapporti familiari e sociali, la capacità di svolgere la propria attività, e possano portare a comportamenti negativi come l’abuso di alcool e di sostanze stupefacenti, e, nei casi più seri, al suicidio.
La gran parte delle persone che soffrono di un disturbo dell’umore se vengono curate in maniera corretta possono vivere una vita completa.
Nei paesi industrializzati la depressione interessa circa il 5% della popolazione e quasi il 60% dei casi sono nuovi casi.
Questo rende molto importante sia il trattamento del disturbo sia la sua prevenzione.
La depressione è più frequente nelle donne (5.1%) rispetto agli uomini (3.6%) e la fascia di età più a rischio è quella compresa fra i 25 ed i 40 anni.
La prevalenza nella popolazione generale dei disturbi bipolari è stimata attorno all’ 1% e interessa in egual misura maschi e femmine.
Gran parte dei disturbi bipolari esordiscono con un episodio depressivo e solo successivamente manifestano la polarità maniacale.
È molto importante prevenire le forme maggiori dei disturbi dell’umore per ridurre il peso di queste malattie sulla singola persona e sulla società.
Le persone ammalate di depressione maggiore, non sono solo tristi, ma hanno l’umore realmente depresso; provano poco o nessun piacere e interesse a svolgere le attività della vita quotidiana e “necessitano di aiuto medico con urgenza”.
Perché il medico faccia diagnosi di disturbo depressivo maggiore una persona deve avere cinque o più di una serie di sintomi, tra cui almeno uno dei seguenti: provare disinteresse per le cose che in precedenza si amava fare o sentirsi tristi, abbattuti, senza speranza o irritabili per quasi tutto il giorno, quasi ogni giorno, per un periodo di “almeno due settimane”.
E inoltre si può avere problemi del sonno, dell’appetito, della capacità di concentrazione e della memoria, perdita del senso di stima in se stessi, visione del futuro triste e pessimistica, desiderio di “farla finita con la vita”.
Il “baby blues” o “maternity blues” (dove “blues” significa malinconia) è un’alterazione dell’umore che ha il picco di intensità circa 3-4 giorni dopo il parto e tende a svanire nel giro di pochi giorni, di solito entro i primi 10-15 giorni dal parto.
Pare che ne soffra oltre il 70% delle madri.
La neomamma sente una indefinibile sensazione di malinconia, tristezza, irritabilità e inquietudine.
Il disturbo è dovuto principalmente alla improvvisa caduta dei livelli degli ormoni dopo il parto (crollo degli estrogeni e del progesterone) e alla spossatezza fisica e mentale causata dal travaglio e dal parto.
La depressione post partum o depressione puerperale è un disturbo dell’umore che inizia, in genere, tra la 6ª e la 12ª settimana dopo la nascita del figlio e può interessare il 7 -12% delle neo mamme.
In genere chi ne soffre si sente triste senza motivo, piange facilmente, è irritabile, ansiosa, ha difficoltà di concentrazione e di memoria, pensa di non essere in grado di portare a termine gli impegni che la attendono.
Questo disturbo limita gli scambi affettivi tra la mamma e il neonato e crea un attaccamento insicuro del bambino; circa il 67% delle madri depresse dicono di avere difficoltà di interazione con il piccolo e di attaccamento.
È un disturbo che non va trascurato, meglio parlarne al più presto con il proprio partner, con i familiari e chiedere aiuto al proprio medico di fiducia.
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